LETTERA DEL PROF. CORROCHER 13 MARZO 2012

Carissimo Socio,

 

       da pochi giorni è iniziato l’ultimo anno del mio mandato come Presidente del Collegio e, come sapete, non sarò rieleggibile per raggiunti limiti d’età. Continuerò, come Past President, a frequentare la nuova Giunta che sarà eletta durante l’Assemblea autunnale del ColMed/09 in occasione del Congresso della SIMI del 20-22 ottobre 2012. Per il mio stesso motivo, non potrà essere rieletto il Prof. Giuseppe Realdi. Si dovrà anche procedere all’elezione di un Rappresentante dei Ricercatori che termina il secondo mandato, gli altri Colleghi della Giunta attuale sono tutti rieleggibili, salvo progressione di carriera del secondo Rappresentante dei Ricercatori che dovesse intercorrere nei prossimi mesi. A chi intendesse proporsi quale candidato, ricordo che, per Statuto, deve far pervenire il suo nome alla Segreteria del ColMed 09 con l’anticipo di 30 giorni rispetto alla data di Convocazione dell’Assemblea (Statuto: Titolo V, art. 16). Ricordo ancora che, sulla base del nostro Codice Etico, parte integrante del nostro Statuto, non è opportuno che i candidati ricoprano contemporaneamente altri incarichi ufficiali in altre Società scientifiche mediche.

        Ricordo inoltre che bisognerà rieleggere il Collegio dei Probiviri e il Collegio dei Sindaci.

        Farò un resoconto dettagliato dell’attività mia e della Giunta che presiedo, con la quale ho strettamente collaborato in questo periodo, al termine del mio mandato, ma fin d’ora desidero delineare alcuni aspetti del nostro operato e alcune prospettive di un futuro carico di problemi e incertezze.

        La Giunta ha organizzato il suo lavoro istituendo una serie di commissioni tecniche relative ciascuna ai settori che la nuova declaratoria della Medicina Interna da noi negoziata con il CUN ora include. La necessità di queste commissioni tecniche è quella di studiare le problematiche dei singoli settori e di elaborare specifici documenti di analisi e di proposte in modo che la Giunta possa tempestivamente, e in maniera motivata, portare i problemi ai tavoli politici competenti. Questa documentazione sarà, inoltre, uno strumento che servirà, alle Giunte del COLMED/09 che si susseguiranno, come base per le ulteriori elaborazioni che nel tempo si proporranno. E’ un filo conduttore che unirà in modo organico il presente con il futuro. Il nostro sito web riporta le commissioni del ColMed09.

       Alcuni problemi per la loro valenza più generale relativi ad emergenti e importanti aspetti dell’assistenza, hanno richiesto l’organizzazione di commissioni miste con la SIMI che ben volentieri ha collaborato con noi. Sono nate così la commissione mista –ColMed/09 – SIMI- per “La Complessità Clinica della Medicina Interna e le Relative Problematiche“ e la commissione per “Il Percorso Formativo di Medicina Interna nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia”, e il loro lavoro si è concretizzato nella pubblicazione di un volume che è stato presentato alla CRUI, al CUN, alla Conferenza dei Presidi. E’ stato inoltre portato alla segreteria del Ministero del MIUR e a quella del Ministero della Salute. Pochi giorni or sono ho potuto incontrare personalmente il nuovo Ministro del MIUR, Prof. Profumo, a cui ho illustrato e dato il volume e col quale ho potuto accennare ad alcuni dei maggiori problemi che si prospettano per la Facoltà di Medicina e, in particolare, per il suo Triennio Clinico.

       Un’altra importante commissione mista istituita si interessa del grave problema dell’”Emergenza-Urgenza”: la sua attualità è confermata dai recenti casi che hanno trovato ampia eco nei media. Forte di questa commissione, e del precedente lavoro sulle criticità in Medicina Interna, mi sono sentito in dovere di prendere posizione nei giorni scorsi, presso il Ministero della Salute, anche per tutelare un nostro Socio, denunciando che il problema della disorganizzazione e dell’intasamento dei Servizi di Pronto Soccorso, già da noi ampiamente segnalato, deve essere inquadrato in modo più complessivo essendo sostanzialmente un problema politico di programmazione e organizzazione sanitaria. Infine, un’altra importante commissione mista sta studiando il problema dei “Rapporti tra Ospedale e Territorio” in relazione alla continuità delle cure, ai ricoveri ripetuti e all’invecchiamento della popolazione, ecc. Spero che anche queste commissioni possano, alla fine del loro lavoro, tradurre la loro analisi e i loro suggerimenti in un volume che sarà sicuramente prezioso in futuro per il Collegio.

        Ho già trattato precedentemente dell’andamento delle ultime prove comparative per Associati e Ordinari. Anche se qualche prova è tuttora in corso, credo che si possa fare un primo consuntivo. Le prove comparative per la I fascia hanno dato risultati buoni: tutti i candidati-idonei hanno curricula che corrispondono ampiamente ai criteri minimi approvati dal ColMed/09. Il loro specifici h-index sono nella media o superiori a quelli della categoria. Solo una, ancora in corso, ha generato qualche problema procedurale, ma speriamo che tutto finisca bene. Per quanto riguarda le prove comparative per Associati, c’è stato qualche leggero scostamento dai criteri, ma credo che complessivamente abbiano avuto un esito discreto. Più problematico è stato l’andamento delle prove comparative per settori affini nelle cui commissioni i nostri Colleghi possono partecipare essendo però, in questi casi, accanto ad altri Colleghi di differenti SSD. Questo ha creato diverse divergenze di opinioni che si sono tradotte in conclusioni tal volta distanti dai criteri minimi del ColMed/09. Ricordo che a tali criteri non sono tenuti Colleghi di altri SSD. E’ chiaro altresì che si pone un problema, già da noi segnalato al CUN, della possibilità che Colleghi di questi settori possano optare, successivamente e automaticamente, per il settore Med/09 per il quale noi esigiamo curricula di altro spessore. Devo dire che il CUN ha riconosciuto questa nostra esigenza, ed ha accettato di far pervenire alla nostra Segreteria i curricula di chi desidera optare per la Medicina Interna, in modo che il ColMed/09 possa esprimere un proprio preventivo, anche se non vincolante, parere, prima che il CUN prenda la decisione definitiva. Rimane questo un punto irrinunciabile e l’attuale Giunta starà particolarmente attenta al riguardo.

      Credo che avere un Codice Etico e una Commissione Etica, ora inclusi nel nostro Statuto, non cambi i comportamenti dall’oggi al domani, ma possa rappresentare un deterrente utile per salvaguardare la qualità dei SSD collegati con il ColMed/09 anche se le modalità dei procedimenti concorsuali sono profondamente cambiate con la legge n. 240.

       I due anni trascorsi sono stati caratterizzati da una crisi politico-economica di vaste proporzioni. Le necessità di bilancio si sono fatte particolarmente sentire nell’Università, anche perché, contemporaneamente, è stata varata la nuova Legge di Riforma (Legge n. 240, 2010), assai innovativa nei principi, ma che non prevede risorse anzi cerca di ricuperarle dalla situazione esistente. La necessità di innovazione del Paese e lo sviluppo della ricerca necessiterebbero di una immissione di risorse aggiuntive alle Università: così hanno fatto la Francia di Sarkozy (5 Mld di euro in 5 anni) e la Germania della Signora Merkel (2 Mld di euro in due anni). 

In questa situazione precaria, si va attuando la riforma dell’Università.

Mi soffermerò solo su alcuni dei molti problemi che essa comporta. 

  1. L’idoneità scientifica dei candidati non prevede che a livello nazionale sia accertata la competenza didattica e professionale, competenze che vengono invece demandate al concorso locale. Per paradosso, gli Atenei potrebbero trovarsi di fronte ad un numero elevato di egregi Ricercatori senza che loro abbiano una adeguata preparazione nel campo clinico e didattico; essendo l’idoneità necessaria per il successivo concorso locale, questo rimane un problema di non poco conto. Abbiamo cercato in vari modi, anche attraverso il CUN, di far sì che i candidati all’idoneità nazionale fossero obbligati a presentare, al momento della loro domanda, una precisa documentazione della loro esperienza didattica e clinica coerente con i “criteri minimi” che il COLMED/09 ha da tempo elaborato e, in questa occasione, aggiornato. Lo sforzo è stato vano.
  2. A livello locale, il pericolo è che, in presenza di numerosi idonei, prevalgano logiche.. di nepotismo… di partitismo…, ecc. ecc. nel condizionare le chiamate, proprio il contrario di ciò che la ratio della legge di riforma vorrebbe. Non essendo gli Atenei finanziariamente autonomi e non dovendo quindi rispondere su eventuali “errori”, il sistema dei concorsi locali è esposto comportamenti impropri.  Preoccupati di questi aspetti che abbiamo fatto presenti al MIUR, la Giunta ha elaborato due documenti, fatti propri dal nostro ultimo Congresso, relativi alle modalità per l’accertamento della competenza clinica e didattica che riteniamo necessarie per l’espletamento dei concorsi locali e la chiamata di futuri Colleghi nel settore Med/09 (allegato). Della cosa mi sono fatto portavoce anche presso la CRUI, e ho parlato personalmente e fatto pervenire i testi, su sua richiesta, all’attuale presidente Prof. Marco Mancini.
  3. Uno degli aspetti più rilevanti della riforma dell’Università è certamente il peso politico acquisito dai Dipartimenti. Certamente vi sarà un Organo di Raccordo che speriamo possa essere efficace ai fini dell’efficienza dei vari strumenti formativi che fanno capo alla Scuola di Medicina.

L’istituzione dei Dipartimenti, già prevista dalla Legge n. 382 del 1980, era motivata dalla necessità di coordinare e razionalizzare la ricerca scientifica, uno dei cardini costituzionalmente definiti dell’attività accademica. Mi risulta peraltro che, in molte sedi, la istituzione dei nuovi Dipartimenti non risponda alla “ratio” per la quale sono stati istituiti, ma sia il risultato di un assemblaggio di Docenti di diversi SSD con interessi verosimilmente particolari e non sempre convergenti. Questa situazione porrà verosimilmente problemi di “governance” e di distribuzione delle (poche) risorse che saranno a disposizione. La Medicina Interna, con il suo carico didattico non comparabile con altri SSD, rischia di essere il settore più penalizzato. E’ necessario che i Dipartimenti concordino su precisi regolamenti che ne disciplinino la loro attività di gestione e programmazione delle risorse. Per parte nostra siamo impegnati a elaborare un documento che, salvaguardi da un lato il peso didattico dei singoli SSD (e della Medicina Interna in particolare) e dall’altro tenga la produttività scientifica nel dovuto conto. Appena fosse definitivamente messo a punto e approvato, lo faremo pervenire alla CRUI, al CUN e a tutte le Autorità competenti. 

 

  1. La riduzione delle risorse, e la necessità di razionalizzare l’esistente, pone alla Facoltà di Medicina un’altra serie di conseguenze. La prima è il tentativo di supplire alla carenza di ruoli accademici (il II triennio della nostra Facoltà ha già perduto negli ultimi tre anni il 30% dei ruoli), con l’immissione di Colleghi Ospedalieri promossi a svolgere attività accademiche. E’ un tentativo che viene da lontano dato che già in passato il Collegio si è trovato nella necessità di ostacolare disegni di legge, anche bipartisan, miranti all’ospedalizzazione del triennio clinico della Facoltà. In passato si è riusciti a bloccare i disegni, perché si è creato un fronte unito tra CRUI, CUN, Presidi, Collegi ecc.: non sono   sicuro che il fronte sia oggi così compatto. Il nuovo schema di convenzione tra Università AOUI, previsto dalla Legge n. 240/2010, nella sua prima versione discussa sia dalla CRUI sia dalla Conferenza dei Presidi, e che io ho fatto pervenire immediatamente a tutti i Referenti di Sede del nostro Collegio, prevedeva, fra il resto, la possibilità che un Collega Ospedaliero, su indicazione del Direttore Generale, ed esaminato il suo curriculum a livello di Presidenza della Facoltà, fosse nominato a “professore straordinario” (titolo comparabile a “professore ordinario”).  Altro punto assai discutibile della prima stesura dello schema riguardava il tempo settimanale dovuto dagli universitari che non prevedeva alcuno specifico spazio per il lavoro di didattica e di ricerca. Questo punto è di particolare importanza per la Medicina Interna e la Geriatria quando si pensi che il carico assistenziale tende ad assorbire il tempo orario disponibile tanto da tendere a vanificare la funzione accademica di questi importanti settori della Facoltà di Medicina. 

Questa strisciante ospedalizzazione compromette seriamente, a mio parere, non solo la carriera del personale universitario, ma più in generale la ricerca e la produzione scientifica degli Atenei visto che l’area 06 è quella maggiormente produttiva nell’intero ambito universitario (SCImago World Report, 2012).

Per queste e per altre implicazioni di questo primitivo schema convenzionale, ci siamo impegnati duramente, insieme all’Intercollegio e al CUN, a contrastare e a modificare il testo iniziale che già era alla firma del Ministro On. Gelmini.

Il testo attuale è quello allegato (vedi allegato) e recepisce le nostre principali obiezioni: il problema rimane peraltro aperto.

Come sapete, il tentativo di appropriarsi della parte clinica della Facoltà si è manifestata anche nella presentazione e approvazione (alla Camera dei Deputati) di un emendamento “estivo “ relativo alla frequenza degli Specializzandi – su base volontaria – (il teso iniziale parlava di obbligatorietà!) negli Ospedali negli ultimi due anni del loro percorso formativo di specializzazione. Anche a questo ci siamo opposti proponendo un’interpretazione da me scritta, fatta propria dell’Intercollegio. (allegato) e che riporta nell’ambito del Consiglio di Scuola, la decisione sull’eventuale possibilità di frequenza nella rete formativa, coerentemente con il piano formativo concordato (allegato). Per il momento l’emendamento approvato alla camera giace al Senato: staremo attenti.

       Certo, l’esperienza delle AOUI si è dimostrata per il personale universitario poco gratificante e ha motivato un largo scontento fra i Colleghi come l’indagine promossa dal ColMed/09 ha ampiamente dimostrato (vedi). Credo che buona parte del non funzionamento dei protocolli d’intesa sia dovuto al fatto che gli strumenti normativi previsti, in primis l’Organo d’Indirizzo, che dovevano tutelare i valori accademici, non hanno funzionato adeguatamente, e sia venuta meno anche un’attenzione al problema da parte della maggioranza dei Rettori.

       Alla luce di questi anni difficili e di quelli che verranno credo sia necessario provvedere con una nuova specifica legge per le AOUI che modifichi sostanzialmente il loro sistema di governance, il meccanismo per il loro finanziamento e introduca meccanismi premianti legati alla produttività scientifica oggi totalmente assenti.

Senza una nuova Legge qualsiasi discorso di “integrazione “ rimane utopico.

       Ho sollevato la questione presso i due ministeri, del MIUR e della Salute, e ho loro consegnato, a questo proposito, a titolo personale, una traccia per un nuovo progetto di legge i cui punti essenziali avevo illustrato nel recente Congresso del CNU, tenuto a Siena, proprio sui rapporti tra Facoltà di Medicina e Servizio Sanitario Nazionale. L’ultima riunione della Giunta del ColMed/09 ha deciso di elaborare su questi importantissimo punto un documento più preciso e dettagliato che sarà sottoposto all’Assemblea dei Soci appena possibile.

       Il futuro del ColMed/09 dipende dalla nostra capacità di elaborare soluzioni nei momenti di crisi, di prevenire iniziative altrui e dai suggerimenti, dalla determinazione e compattezza di tutti i suoi Soci.

Un cordiale saluto a Tutti e un augurio per l’imminente festività pasquale.

                   

Prof. Roberto Corrocher

Presidente COLMED/09

Viale dell’Università’ 25

00185 Roma

tel. 06.44.34.03.73 fax 06.44.34.04.74

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